Nella trattazione, in tre parti, delle vicende che ebbero luogo nelle isole di Sardegna e di Sicilia tra il 1717 ed il 1720 si presenterà lo svolgersi delle operazioni militari che videro contrapposti l'esercito e la marina spagnola e quelli austriaci e sabaudi e un'analisi delle forze militari impiegate. Filippo V Borbone, Re di Spagna, non si era rassegnato alla situazione che si creata alla fine della guerra per la successione spagnola, che aveva visto l'occupazione da parte degli austriaci dei possedimenti spagnoli in Italia (Milano, Sardegna, Regno di Napoli e quello di Sicilia ceduto a Vittorio Amedeo II di Savoia) e, alla prima occasione (l'impero austriaco era impegnato in una durissima guerra contro i Turchi) inviò un fortissimo corpo di spedizione, che occupò un dopo l'altra la Sardegna e la Sicilia. Le potenze garanti dei trattati di pace del 1714 e dell'assetto che ne era conseguito (in primis la Gran Bretagna e la Francia) reagirono. La Gran Bretagna inviò una potente flotta nel Mediterraneo, che ribaltò il rapporto di forze e praticamente impedì che l'esercito spagnolo nelle due isole potesse ricevere soccorsi. L'impero austriaco da Milano e da Napoli raccolse ed inviò un numero sempre crescente di truppe, che invasero a loro volta la Sicilia (il cui dominio era stato nel frattempo ceduto da Vittorio Amedeo all'Austria in cambio del regno di Sardegna). La coalizione europea costrinse alla fine la Spagna a rinunciare alla sua avventura ed evacuare le due Isole.